Sei un appassionato di ipnosi e vorresti saperne di più su come si è formata ed evoluta fino ai giorni d’oggi?
Allora ti trovi nel posto giusto. Oggi vorrei proprio appronfondire con te questo tema molto interessante e poco conosciuto: la storia dell’ipnosi.
Mettiti comodo e seguimi, abbiamo un bel giro da fare per scoprire come è nata l’ipnosi e come si è evoluta fino al giorno d’oggi.
Magnetismo animale
Possiamo considerare l’inizio della storia dell’ipnosi con l’anno 1766. Questo anno coincide con la pubblicazione della tesi di Franz Anton Mesmer, dal titolo: dissertazione fisico-medica sull’influsso dei pianeti. Enjoy yourself with the real cash slots.
L’obiettivo di Mesmer era quello di spiegare che gli influssi gravitazionali fossero in grado di influenzare i fenomeni organici.
Secondo lui infatti, esattamente come gli astri sono in gradi di apportare un’influenza a ciò che sta sulla terra, nello stesso modo le cose terrestri condizionano l’organismo degli animali e quindi anche delle persone.
Mesmer inizia a lavorare sul magnetismo, nonostante la pratica non sia quasi più utilizzata nella medicina e anzi, vista con sospetto e strumentalizzata. Come vedi i dubbi risalgono a tantissimi anni fa e sono riusciti a sopravvivere in tutti questi anni.
Il 1773 è una data fondamentale nella storia dell’ipnosi. Quell’anno Mesmer riesce a guarire il suo primo paziente, una donna. La signorina venne guarita attraverso una “crisi” che invece di ristabilire un equilibrio, non fa altro che favorire il corso della malattia.
Un concetto impensabile e inacettabile per quell’epoca.
La fine di Mesmer
Mesmer continuò il suo percorso portando avanti l’idea del magnetismo e il suo nome arrivò in posti importanti come la Casa Bianca e la corte di Luigi XVI. Con il passare del tempo, il successo e la gloria, sembra che Mesmer perse un po’ la bussola.
In molto infatti dicono che la voglia di gloria superava alla lunga il suo interesse verso l’ipnosi e le sue teorie. Allo stesso tempo aumentarono anche le critiche, con sempre più persone che lo accusavano di cialtroneria. Così vennero formate due commissioni che avevano il compito di testare la validità del suo lavoro.
Il risultato fu il peggiore possibile per Mesmer.
Gli studiosi che fecero parte delle commissioni e analizzarono il lavoro di Mesmer, conclusero dicendo che il fluido animale non esisteva, né tantomeno quello degli astri. Secondo loro tutte le guarigioni che c’erano state in quel periodo erano soltanto frutto dell’immaginazione di Mesmer.
Mesmer passò dalle stelle alle stalle in un batter d’occhio. Dall’essere famoso per aver trovato un nuovo metodo di cura, all’essero cacciato dall’ambiente perché quel metodo considerato frutto della sua immaginazione.
Il sonnambulismo
Nella storia dell’ipnosi entra a far parte un sostantivo che conosciamo molto bene: sonnambulismo. A questo termine è collegato il nome di Puysegur, un allievo di Mesmer.
A differenza del maestro egli non amava le famose crisi e anzi cercava di limitarle. E così adottando una tecnica differente da quella di Mesmer si accorse che uno dei suoi pazienti cadde in uno stato che oggi chiamiamo appunto sonnambulismo.
Vennero scoperti dei fenomeni come l’ipermnesia e la glossolalia. La prima riguarda l’eccessivo sviluppo della memoria, la seconda invece è il fenomeno che consiste nel parlare una lingua sconosciuta durante il sonno.
La spiegazione che venne data all’epoca è ritenuta ancora valida.
Il merito di Puysegur è stato quello di spostare l’attenzione al rapporto che c’è tra il magnetizzatore e il sonnambulo. Un concetto sul quale si basa buona parte della psicoterapia tutt’oggi.
Nasce l’ipnosi
Fu un medico inglese, tale James Braid, a dare il nome a quella che oggi conosciamo come ipnosi. L’inglese si ispirò alla parola greca “hypnos” che vuol dire “sonno“.
Fu infatti lui il primo, nel 1841, a pubblicare uno studio nel quale comparivano termini come neuroipnosi, ipnotismo e ipnosi. I suoi studi furono fondamentali per il futuro dell’ipnosi, infatti viene ricordato come un personaggio cruciale in questo settore.
Fu lui a notare di come le persone in stato di ipnosi fossero in grado di reagire alle impressioni che passavano nella loro testa.
Questa reazione è la capacità di una persona che si trova in trance di focalizzarsi su un’unica idea. Inoltre si accorse che una persona in trance è più attenta e le capacità attentive sono molto eccitate.
La via dell’ipnosi
Un altro periodo della storia dell’ipnosi che deve assolutamente essere preso in considerazione è quello della seconda metà del 1800. Ci sono tre nomi degni di nota: Jean Martin Charcot, Hyppolite Bernheim e Auguste Liebeault.
Questi tre si suddivisero in due scuole di pensiero.
Secondo Charcot l’ipnosi era semplicemente uno stato patologico. Egli era molto concentrato su questo aspetto patologico del sonno ipnotico, tanto da perdersi completamente ciò che gli altri due stavano scoprendo.
Bernheim e Liebeault si stavano avvicinando al potere della suggestione. Ritenevano l’ipnosi come uno stato normale che poteva essere evocato in qualsiasi persona. Secondo loro il sonno aveva la capacità di massimizzare i risultati, visto che si potevano raggiungere buoni risultati anche in assenza di sonno.
La psicoterapia
Il capitolo finale della storia dell’ipnosi è la psicoterapia. In questo caso il nome al quale si deve molto è quello di Pierre Janet, il quale dà vita alle basi della psicoterapia contemporanea.
Giusto per darti un’idea di chi fosse Janet, ti elenco una serie di termini che risalgono a lui:
- subconscio
- ideazione fissa
- analisi psicologica
- psicologia dinamica
- tecniche di decondizionamento
- teoria del trauma
Fu lui il primo a compiere le prime prove di ipnosi a distanza, ovvero il passo successivo al trance ipnotico. In pratica viene chiesto alla persona di fare qualcosa dopo che questa esce dallo stato di trance. Il metodo dell’analisi psicologica nacque proprio da lui. Questo consiste nell’andare indietro nel passato del paziente fino a ricostruire quella che è la storia del disturbo.
Intorno agli anni 1890 e 1910, Janet scomparì dalla scena per lasciare il posto a Sigmund Freud, colui che creò la psicologia contemporanea. L’austriaco mise insieme una teoria e un metodo basato sul dialogo con il paziente. È lui ad abbandonare l’ipnosi e dare vita alla psicanalisi.
Conclusioni
Eccoci arrivati alla conclusione dell’articolo. Intanto ti ringrazio per essere arrivato fino a qui, si vede che hai la stoffa per questo mondo.
Abbiamo scoperto insieme i passaggi più importanti della storia dell’ipnosi e ora sono convinto che hai un’idea molto più chiara di quello che avevi prima di aprire questo articolo.
Come vedi l’ipnosi ha una storia lunga e piuttosto complicata, le critiche ci sono sempre state, come del resto anche le prove che questa non sia magia o roba fritta. Se anche oggi viene utilizzata in medicina, un motivo ci sarà!