Cosa si intende quando si parla di ipnosi Ericksoniana?
Come funziona questa tecnica e a chi è rivolta?
Se sei interessato a conoscere le risposte a queste domande, non devi fare altro che metterti comodo e seguirmi. Oggi voglio approfondire con il tema dell’ipnosi ericksoniana.
Andiamo a scoprire cosa è, come funziona e chi la deve utilizzare.
Cosa è l’ipnosi Ericksoniana
L’ipnosi Ericksoniana è una tecnica che prende il nome dal medico e psichiatra che la inventò: Milton Erickson.
Egli fu il primo ad avere un approccio naturalistico e positivo all’ipnosi. Secondo lui la condizione del paziente deve essere semplicemente accettata per quello che è, senza provare a cambiarla da un punto di vista psicologico.
Inoltre egli sosteneva che tutte le risorse utili e necessarie per cambiare la situazione del paziente fossero presenti nella storia esperienziale di esso. Grazie alla trance ipnotica queste risorse possono essere estratte dall’inconscio della persona, facendo sì che abbiano di nuovo il loro pieno potenziale.
La sua più grande scoperta è senza dubbio il fatto di aver compreso che lo stato di trance non è un fenomeno straordinario, ma qualcosa di frequente e comune per qualsiasi persona.
Prova a fermarti un attimo a pensare quanto volte durante la giornata riesci a staccarti dalla realtà. Quando aspetti il treno e stai ascoltando la tua canzone preferita, o mentre stai leggendo un libro piuttosto interessante.
Queste sono tutte forme di ipnosi.
La differenza con l’ipnosi tradizionale
L’ipnosi ericksoniana ha il merito di aver ridefinito la relazione tra terapeuta e paziente.
Nell’ipnosi tradizionale, il rapporto terapeutico è caratterizzata da una forte asimmetria. L’ipnotista ha il controllo della situazione e il paziente è passivo durante la terapia.
Secondo Milton Erickson è fondamentale che tra il paziente e il terapeuta ci sia un rapporto basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione. Il suo metodo si focalizza nel capire la forma attuale del problema, ovvero i sintomi che stanno causando i problemi del paziente.
La terapia ericksoniana interviene sulle manifestazioni, sul presente e sul futuro, tralasciando il passato.
Il modello Erickson
L’ipnosi Ericksoniana si basa su tre punti, sui quali Milton Erickson ha basato il suo modello:
- Rapport0: costruire un legame empatico con il paziente
- Sovraccarico dell’attenzione cosciente: permette all’inconscio di aprirsi al cambiamento distraendo la mente cosciente
- Comunicazione indiretta: invocare il cambiamento nel paziente tramite una suggestione indiretta, invece che obbligarlo tramite un comando
La storia dell’ipnosi Ericksoniana
Per capire in profondità cosa è realmente l’ipnosi ericksoniana e di come si è formata bisogna fare un salto nel tempo e andare fino negli Stati Uniti d’America.
La persona che ci interessa in questo caso è Milton Erickson, presidente e fondatore della Società Americana di Ipnosi Clinica, membro della Associazione Americana di Psichiatria, della Associazione Americana di Psicologia e della Associazione Americana di Psicopatologia.
Oltre a tutte queste cariche a Erickson va il merito di aver creato il metodo che oggi porta il suo nome: l’Ipnosi Ericksoniana.
La sua fu un’infanzia piuttosto travagliata. Diversi gli handicap che lo colpirono: cecità cromatica, dislessia, mancanza del ritmo, poliomielite e paralisi. Tutto questo accentuato dal fatto che egli viveva in una fattoria del Middle West, distante da possibili cure mediche.
Egli però fu in grado di risolvere tutti i suoi problemi scoprendo il potere enorme che la nostra mente ha sul corpo. Fu in grado di creare dei modelli che permettessero di venire emulati, facendo in modo che anche lui potesse uscire dalla paralisi, nonostante i medici dissero che non sarebbero stati in grado di curarla.
Successivamente si laureò in medicina e iniziò la carriera da terapeuta e ipnotista.
Ciò che lo distinse fu l’assenza di uno schema teorico nel suo approccio. Questo attirò l’interesse di studiosi come Richard Bandler e John Grinder.
Questi evidenziarono degli elementi ricorrenti nella sua tecnica e li codificarono in quello che chiamarono il Milton Model: un modello di strumenti linguistici che Erickson utilizzava più inconsciamente nelle sue induzioni ipnotiche.
Questo lavoro permise la creazione della Programmazione Neuro Linguistica (PNL).
Erickson rappresenta ancora oggi una pietra miliare nella storia dell’ipnosi.
Chi deve utilizzare l’ipnosi Ericksoniana
Sono sicuro che la domanda che ti sta passando per la testa in questo momento è se questo tipo di tecnica fa per te.
L’ipnosi ericksoniana viene utilizzata per determinati disturbi, andiamo a scoprire insieme quali sono:
- Controllo del dolore
- Controllo delle emozioni negative
- Disturbi d’ansia
- Attacchi di panico
- Dipendenze
- Rabbia e tristezza
Conclusioni
Oggi abbiamo scoperto insieme cosa è l’ipnosi Ericksoniana, la storia dell’uomo che l’ha creata e quali sono i disturbi che questa tecnica può curare.
Ora sono sicuro che sei in grado di rispondere perfettamente alle domande che hai letto nell’introduzione.
Hai altre domande sull’ipnosi Eriksoniana? Lascia allora un commento qua sotto: ti risponderò il prima possibile!